Di Paolo Pontremolesi | 19 Luglio 2024
Mentre gli influencer sfruttano la propria popolarità, le piccole imprese devono affrontare le sfide della sopravvivenza quotidiana.
In un’epoca in cui la pubblicità sui social media è diventata il mezzo principale che un’attività può sfruttare per farsi conoscere, abbiamo dato agli influencesr un potere inedito, inaspettato e forse, in molti casi, decisamente non meritato. Sempre più spesso, i locali e i ristoranti si trovano a dover trattare con individui che, sfruttando la propria popolarità online, cercano di ottenere i loro servizi senza pagare.
Il ruolo degli influencers, infatti, negli ultimi anni si è rivelato tanto potente quanto controverso. Mentre alcuni di loro riescono a portare vantaggi concreti alle aziende con cui collaborano, altri rischiano di approfittarsi della situazione, chiedendo di usufruire di beni e servizi senza offrire un vero ritorno economico. È proprio in questo contesto che si inserisce un episodio accaduto qualche tempo fa in Australia, che ha fatto molto discutere.
La risposta del ristoratore non lascia spazio a dubbi
Due influencers gastronomiche australiane, Elle Groves e Annie Knight, hanno recentemente attirato l’attenzione del pubblico dopo aver chiesto a un ristorante locale di poter mangiare gratis in cambio di pubblicità sui loro account Instagram. Le due gestiscono insieme l’account @twoteaspoons, che al momento dell’episodio contava circa 1.189 follower. Groves e Knight hanno anche account personali con un seguito rispettivamente di 4.000 e 3.000 follower.
Groves ha contattato il ristorante tramite Instagram proponendo di provare il loro cibo in cambio di alcuni post e storie sui loro account personali e sull’account dedicato condiviso. Questa pratica è in realtà molto comune tra gli influencers e nel settore in generale, ma il proprietario del ristorante ha deciso di rispondere in maniera decisa.
L’uomo ha condiviso un lungo messaggio in cui esprime le sue frustrazioni per le difficoltà economiche causate dal clima economico particolarmente precario degli ultimi anni. Il proprietario ha spiegato che, per mantenere aperto il locale e continuare a pagare il personale, ha dovuto prendere un altro lavoro in un diverso locale nei giorni liberi. Secondo l’uomo, poi, il messaggio inviato dalle influencers sembrava addirittura un testo preconfezionato, probabilmente inviato a molti altri ristoranti alla ricerca di cibo gratis.
Il proprietario ha quindi definito inopportuno chiedere omaggi in un momento in cui le piccole imprese stanno ancora lottando per riprendersi dagli effetti di un’economia instabile. Ha concluso il messaggio suggerendo alle influencer di aspettare un anno, di accumulare un numero maggiore di follower e di considerare se le loro collaborazioni potessero realmente portare benefici ai locali che contattano.
Questo caso evidenzia le tensioni crescenti tra influencers e piccole imprese, soprattutto in un periodo storico segnato dalla crisi economica. Mentre i primi cercano di monetizzare la propria popolarità, le seconde devono affrontare le sfide burocratiche ed economiche di tutti i giorni. È evidente che, per evitare ulteriori conflitti, è necessario trovare un equilibrio tra il desiderio di visibilità, il rispetto per il lavoro e le difficoltà altrui.
Parole di Paolo Pontremolesi