Di Sophia Melfi | 11 Marzo 2024
Vicino si improvvisa chef e inizia a cucinare sul proprio balcone: è legale? Tutte le normative che regolano gli spazi condominiali.
Vivere in condominio implica il rispetto delle regole di convivenza stabilite non solo dal buon vicinato ma anche dal regolamento condominiale, che può includere disposizioni specifiche riguardanti comportamenti come cucinare sul balcone. Preparare cibi all’aperto può generare odori e disturbi per gli altri condomini, quindi è importante comprendere cosa stabilisce la normativa in merito.
Il regolamento di condominio può trattare la questione del cucinare sul balcone e stabilire se è consentito o meno. Tuttavia, il divieto di cucinare all’aperto deve essere concordato all’unanimità dai condomini, altrimenti non può pregiudicare la libertà di ciascun proprietario di abitare il proprio spazio privato come desidera. Solo in casi eccezionali, come quelli in cui il divieto sia stato concordato all’unanimità, potrebbe esserci un’effettiva restrizione alla libertà di cucinare sul balcone.
Casi in cui cucinare sul balcone può essere considerato illegale
Se le esalazioni e i fumi provenienti dalla cucina sul balcone arrecano disturbo al vicino, potrebbe configurarsi un illecito civile. Secondo il Codice Civile, un proprietario non può impedire le immissioni di fumo o di calore se non superano la normale tollerabilità, ma se queste superano tale limite e causano disturbo, il proprietario potrebbe essere ritenuto responsabile.
La legge non stabilisce un divieto assoluto di cucinare sul balcone, ma richiede che le immissioni siano tollerabili. L’intollerabilità dipende dalle circostanze specifiche del caso e può essere valutata dal giudice. Se i fumi e gli odori sono considerati intollerabili, il vicino che cucina sul balcone potrebbe essere ritenuto responsabile.
Se le immissioni provenienti dalla cucina sul balcone arrecano disturbo, è possibile chiedere l’inibitoria e il risarcimento dei danni. Tuttavia, affinché il danno sia risarcibile, deve essere comprovato un effettivo pregiudizio patito. Se il disturbo non supera la soglia minima di tollerabilità, potrebbe non esserci diritto al risarcimento.
Nei casi più gravi, in cui le esalazioni e i fumi sono insopportabili e persistenti, è possibile anche denunciare il condomino che cucina sul balcone. Questo potrebbe configurare un reato di getto pericoloso di cose, poiché le esalazioni molestano gli altri condomini. Tuttavia, la decisione di denunciare dipende dalla gravità della situazione e dalla presenza di prove sufficienti.
Cucinare sul balcone in condominio può generare controversie se non viene gestito correttamente. È importante rispettare il regolamento condominiale e cercare di trovare un equilibrio tra la propria libertà di utilizzare il proprio spazio privato e il rispetto per gli altri condomini. Comunicare in anticipo con i vicini e adottare misure per ridurre al minimo il disturbo possono contribuire a mantenere un clima di convivenza armonioso all’interno del condominio.
Parole di Sophia Melfi