Di Manuela La Martire | 25 Febbraio 2024
Qual è la giusta quantità di uova da poter mangiare in una settimana? I nutrizionisti ci spiegano come comportarci a riguardo.
Tutti noi almeno una volta nella vita ci siamo chiesti quante uova potremmo mangiare nell’arco di sette giorni. Coloro che amano questo alimento conoscono i numerosi benefici che apporta, ma esiste un limite al loro consumo?
Prima di definire il giusto numero di uova da poter mangiare, è il caso di valutare l’età del soggetto, lo stato di salute ed eventuali patologie in corso. Infatti un eccessivo consumo (anche in un soggetto sano) potrebbe portare a delle conseguenze non indifferenti. Le uova sono considerate una delle cause delle più diffuse allergie alimentari, soprattutto per i bambini.
Il consumo di una quantità eccessiva potrebbe alzare i livelli di colesterolo nel sangue e portare ad un aumento di peso (sono ricche di calorie e grassi saturi), invece consumarle crude o poco cotte potrebbe portare a contrarre la salmonellosi.
Se ci si attiene alle linee guida dei nutrizionisti, i benefici sono davvero notevoli: sono ricche di vitamine B, vitamina D, di zinco e selenio, elementi che contribuiscono al corretto funzionamento dell’organismo. Sono anche una fonte importante di proteine, donando un senso di sazietà a lungo. Oltre al colesterolo, contengono l’acido grasso omega-3, la luteina e la zeaxantina, importanti antiossidanti che prevengono l’insorgere di malattie cardiovascolari.
Quante uova si possono mangiare in una settimana
Prima di apportare modifiche nella propria alimentazione, è importante rivolgersi ad un professionista specializzato in alimentazione, che potrà valutare il nostro stato di salute e consigliarci la quantità giusta di uova da poter mangiare.
Senza considerare lo stato di salute generale di ciascun individuo, i nutrizionisti consigliano una quantità massima di 7 uova da poter assumere nell’arco di sette giorni. In generale, viene consigliato di non assumere più di due uova al giorno, senza superare il limite previsto.
Con questa quantità, si potrà ridurre in maniera significativa la probabilità di incorrere in gravi patologie. Le persone affette da malattie preesistenti infatti dovranno limitare il consumo di uova, e seguire una dieta prescritta appositamente per la loro condizione medica.
E’ importante anche valutare il metodo di preparazione di questo gustoso alimento: ad esempio, le uova bollite in acqua o semplicemente strapazzate senza l’aggiunta di altri ingredienti saranno sicuramente più sane rispetto alle preparazioni in cui è prevista l’aggiunta del sale, dell’olio o del burro.
Parole di Manuela La Martire