Di Daniela Guglielmi | 14 Gennaio 2024
Quando si acquista il latte, spesso viene indicata la dicitura UHT: cosa significa e che ruolo ha nel prodotto finale.
Le abitudini dei consumatori sono drasticamente cambiate negli anni. Se dapprima la spesa veniva fatta giornalmente, ad oggi, sia per questioni organizzative che economiche, si va al supermercato una volta a settimana. C’è chi ancora al mattino decide di acquistare il latte fresco, ma questa pratica sta letteralmente scemando, portando i produttori ad adottare nuovi meccanismi nei loro prodotti che siano più sostenibili per le tasche, nonché per le abitudini. Il processo UHT ne è la prova concreta, poiché permette al consumatore moderno un alimento alla sua portata.
In molti adottano la cosiddetta sterilizzazione casalinga, ossia il riscaldamento del latte a circa 120°C per 15-20 minuti, seguito dal raffreddamento. La sterilizzazione tramite trattamento termico serve a eliminare o inattivare microrganismi patogeni, come batteri nocivi e virus, che potrebbero essere presenti nel latte.
Ciò contribuisce a prevenire malattie trasmesse attraverso il consumo di latte contaminato. Insomma, l’importanza di questa pratica è abbastanza ovvia, ma in pochi sanno che l’UHT (Ultra High Temperature), gioca un ruolo fondamentale in questo contesto.
Latte UHT: importanza e processo della lavorazione
L’UHT, acronimo di Ultra High Temperature, è una moderna tecnica di sterilizzazione del latte che utilizza temperature molto elevate per brevi periodi di tempo. Questo approccio consente la sterilizzazione efficace del latte, rendendolo sicuro per il consumo anche senza la necessità di refrigerazione fino all’apertura del contenitore.
Questo processo ha diversi vantaggi, tra cui la minima alterazione delle proprietà organolettiche (il gusto rimane inalterato), la conservazione a lungo termine senza refrigerazione, l’eliminazione dei microrganismi patogeni. Da non sottovalutare la sicurezza alimentare e il risparmio energetico. In sostanza, l’UHT permette di rendere il latte sicuro e conservabile, preservando al contempo le sue qualità originali nel sapore, consistenza, odore, nonché nelle originarie proprietà nutrizionali.
Il processo UHT per la sterilizzazione del latte prevede un riscaldamento rapido a temperature comprese tra 135 e 140 gradi Celsius per pochi secondi, seguito da una breve fase di sovra-riscaldamento. Questo metodo garantisce l’eliminazione completa dei microrganismi dannosi. In seguito, è previsto un raffreddamento istantaneo per preservare le qualità organolettiche del latte. Infine, il latte sterilizzato viene confezionato in contenitori asettici per evitare la contaminazione.
Si tratta, dunque, di un processo delicato che permette al latte di essere sicuro nonostante sia conservato fuori frigo per diverso tempo: il famoso latte a lunga conservazione. Questa tecnologia moderna consente di conservare il latte a lungo termine in modo pratico e sicuro. Questo, senza compromettere il sapore, nonché sconvolgere le abitudini dei consumatori.
Parole di Daniela Guglielmi
Potrei dire di essermela cercata, ma la verità è che la scrittura ha trovato me. Classe '94, scrittrice per caso e oggi redattrice a tempo pieno. La mia avventura con la scrittura è iniziata per gioco, quando qualche anno fa ho mollato tutto per ritrovare me stessa. Da allora collaboro con diverse riviste e blog, trasformando un semplice passatempo in una carriera a tempo pieno. Non amo la superficialità: mi nutro di approfondimenti e cerco sempre di andare oltre l'apparenza delle cose.