Di Caterina Cantoni | 13 Gennaio 2024
A New York esiste una stanza le cui pareti si possono mangiare: scopriamo la storia dietro all’idea folle che sta facendo impazzire il web.
Un sogno per bambini e non solo: qualcuno ha avuto la pazza idea di costruire una stanza con un materiale impensabile e alquanto appetitoso. Le reazioni sul web sono state entusiastiche e non si fatica certo a capire il perché.
Non è la casa di marzapane di Hansel e Gretel – anche perché lì, la bellezza era solo apparente e il pericolo era dietro l’angolo. Si tratta di qualcosa di ancora più straordinario che vale la pena vedere almeno una volta nella vita.
Una stanza tutta da divorare: com’è fatta e dove si trova
Siamo a New York, al MoMA (Museum of Modern Art). La città più cosmopolita del mondo ospita una mostra curata dall’artistica concettualista Ed Ruscha, dal titolo Ed Ruscha / Now Then. Il pezzo più rinomato di questa esposizione retrospettiva dell’artista è però uno solo: Chocolate Room, ovvero la Stanza di Cioccolato.
Un intero locale marrone mogano, ricoperto di cioccolato – ambiente che ci si aspetterebbe di vedere soltanto nel film fantasy La fabbrica di cioccolato. Naturalmente, la prima cosa che colpisce ogni visitatore, dopo al profumo invitante della stanza, è la sua costruzione. Il primo passo per il team di Ruscha è stato quello di sciogliere il cioccolato, per poi rovesciarlo e spianarlo su delle serigrafie. Trasferito su dei fogli di carta, si aspetta che il cioccolato si secchi. Infine, si incolla alle pareti a mo’ di pannelli. Chi ci ha lavorato afferma di aver dovuto scartare circa 600 barrette di cioccolato, per un totale di 400 pannelli.
Ma l’idea di una stanza di cioccolato non è nuova. Ruscha aveva già presentato l’installazione nel 1970, proprio qui in Italia, a Venezia. Ai tempi era alla ricerca di un materiale insolito con cui produrre e capitò al supermercato, davanti a un tubo di pasta di cioccolato Nestlé: lì ebbe il lampo di genio, perché i tubi gli ricordavano quelli che si usavano per la pittura. Così decise di lavorarlo e stamparlo per coprirci una stanza intera.
Come si può immaginare, stampare il cioccolato e applicarlo in pannelli sui muri non è semplice. Dato che si tratta di un materiale naturale, organico, è destinato ad alterarsi nel tempo. Inoltre, avendo lo zucchero ed essendo molto denso, il cioccolato deve essere tenuto a temperature precise durante la lavorazione.
La mostra a New York chiude il 13 gennaio 2024, ma si spera che riaprirà a breve altrove. Oltre alla Stanza di Cioccolato, vi sono oltre 200 lavori di Ed Rusch, dal 1958 ad oggi, tra cui disegni, dipinti, stampe e fotografie.
Parole di Caterina Cantoni