Di Romana Cordova | 10 Gennaio 2024
C’è una tecnica di cottura che consente di realizzare cibi salutari ma al tempo stesso molto gustosi ed è facile da mettere in pratica.
Chi vuol intraprendere una dieta dimagrante o è comunque in cerca di leggerezza ha l’obiettivo di mangiare cibi semplici e quindi cucinati con tecniche di cottura leggere. È molto importante, per quel che riguarda la cottura della carne o del pesce, che le loro proprietà nutrizionali rimangano intatte e non siano alterate dal modo di cuocerli.
Esiste una tecnica di cottura molto antica ed apprezzata, che garantisce leggerezza e non va ad intaccare le sostanze degli alimenti: si tratta della cottura al sale. Lo scopo di questa modalità è essenzialmente quello di trasferire al cibo soltanto il calore e non permette che avvengano scambi di materia. Spesso si teme che con questa tecnica gli alimenti possano risultare eccessivamente salati, ma non è così.
La cottura al sale ovviamente ha le sue caratteristiche peculiari e bisogna conoscerla nel dettaglio per poterla applicare nel modo migliore sfruttando le sua potenzialità al massimo.
Cottura al sale: come si fa e perché è così salutare
Nella cottura al sale non si aggiungono grassi, e per questo è particolarmente indicata nei regimi dietetici ipocalorici o a scopo dimagrante. È da evitare soltanto per le persone che per problemi di salute devono consumare pochissimo sale.
Funziona come una sorta di cottura sotto vuoto. L’alimento, prevalentemente carne o pesce, viene adagiato su un letto di sale e ricoperto con altro sale. Alcuni chef aggiungono anche farina o albume d’uovo come stabilizzante, ma non è strettamente necessario. Si preferisce usare il sale grosso perché quello fino va ad inserirsi nelle parti del cibo in modo più invasivo.
A volte si aggiunge dell’acqua o si umidifica il sale semplicemente con le mani bagnate. L’alimento più adatto a questo tipo di cottura è il pesce con la pelle spessa perché cuoce e al tempo stesso non si impregna di sale. Non risulterà perciò troppo salato. Deve avere perciò la sua naturale protezione dall’effetto del sale che altrimenti sarebbe prorompente. Se in forno deve avvenire in modalità statica a 180° – 200°.
Essendo ricoperto dal sale il prodotto non può essere controllato per verificare il grado di cottura. Bisogna quindi orientarsi con una tempistica determinata: per 1/2 Kg di alimento si calcolano 15 minuti di cottura in forno preriscaldato. Per 1 Kg ci vorranno 25 minuti e per 2 Kg il tempo è di 50 minuti.
Se si sceglie la modalità di cottura al sale in padella è importante coprire con un coperchio per ricreare la camera di calore in modo simile a quella che c’è nel forno. La fiamma va tenuta bassa e la tempistica è più o meno simile alla precedente. Il sale usato si può poi riciclare per salare l’acqua della pasta, ma si può anche usare come antigelo per impieghi al di fuori della cucina.
Parole di Romana Cordova
Laureata in Lettere moderne e specializzata come docente di lingua italiana a stranieri amo scrivere e occuparmi di lifestyle con particolare riferimento all'ambito della gastronomia. Sono autrice di un libro di cucina e tradizioni cattoliche, tema che per diversi anni ho approfondito anche in una trasmissione radiofonica.