Di Kati Irrente | 30 Novembre 2023
Fate attenzione a cosa comprate per il cenone di Natale perché questi alimenti sono nella lista nera ed è meglio evitarli.
Nel periodo natalizio sale l’allarme tra i consumatori che si trovano a comprare alimenti che sembrano buoni ma che alla fine dei conti non solo sono di qualità scarsa ma possono essere pure molto pericolosi per la salute. L’allerta è massima, soprattutto per quanto riguarda la provenienza, a cui è bene fare attenzione
Quali sono gli alimenti più a rischio che possiamo trovare in vendita e dai quali è bene stare molto alla larga? Sicuramente occorre fare molto attenzione a tutti quei cibi che hanno un prezzo basso e bassissimo. Di sicuro possono sembrare molto convenienti, ed in effetti lo sono rispetto ad altri prodotti analoghi che costano di più. Ma il prezzo basso nasconde, appunto, una insidia. Andiamo a scoprirli.
Otto prodotti su dieci commercializzati in Italia sono pericolosi
A dare l’allarme ai consumatori sugli acquisti natalizi è Coldiretti, che ha reso noti i risultati di un esame secondo cui in Italia oltre otto prodotti su dieci che risultano pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (86%). In sostanza quando si va a fare la spesa bisogna sempre controllare l’etichetta in modo sapere da dove è stato importato quel determinato alimento.
Nella black list entrano prodotti extra UE, cioè di provenienza fuori dai confini dell’Unione Europea. Il motivo è abbastanza evidente, in Europa la normativa è molto stringente, ci sono delle regole molto rigide a cui i produttori devono sottostare, sia per quanto riguarda la coltivazione, quindi l’uso di pesticidi, che il trattamento dei cibi con sostanze chimiche.
Per cui ci sono alimenti a rischio che è bene non comprare, segnala Coldiretti, che cita i dati dell’ultimo Rapporto pubblicato da Efsa nel 2023 relativo ai residui di pesticidi negli alimenti. È emerso che cibi e bevande stranieri sono oltre dieci volte più pericolosi di quelli Made in Italy (6,4% nei prodotti di importazione, 0,6% negli alimenti prodotti in Italia).
Il problema dunque riguarda non solo i residui chimici irregolari oltre i limiti di legge ma anche aflatossine, mercurio e salmonella. Nella black list entrano i fichi secchi e i pistacchi che arrivano dalla Turchia, dall’Iran e dagli Stati Uniti (aflatossine). Anche il pesce spagnolo (mercurio), comprese cozze e vongole (salmonella e escherichia coli).
E poi pure la carne di pollo polacca (salmonella), le erbe e le spezie dall’India e i litchi dalla Cina (pesticidi oltre i limiti consentiti), nonché le ostriche francesi (norovirus). Ora sapete cosa non comprare per il pranzo di Natale o per il cenone di Capodanno.
Parole di Kati Irrente
Giornalista poliedrica scrivo per il web dal 2008. Sono appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d’autore.