Di Romana Cordova | 22 Ottobre 2023
Sono diversi i benefici che il consumo di lumache apporta all’organismo. Ma ci sono anche delle controindicazioni che bisogna conoscere.
O si amano o si odiano: le lumache sono un alimento che generalmente non piace proprio a tutti. Si tratta di un mollusco con una determinata consistenza e se per molti un piatto di lumache è una pietanza prelibata per altri è l’ultima cosa da voler mangiare.
Ma al di là dei gusti, quali sono i vantaggi che si hanno mangiando le lumache? E quali sono gli svantaggi, i motivi per cui forse è meglio evitarle? Piì che altro c’è da dire che questi molluschi non sono adatti a tutti. Si tratta di un cibo molto ricco ed offre un apporto nutrizionale significativo, ma un elemento molto importante, da prendere in considerazione e non dimenticare, è che devono essere sempre cucinate e non mangiate a crudo.
Non solo: è fondamentale acquistarle da un fornitore affidabile per accertarsi che possa garantirne la provenienza e che quindi arrivino da una coltivazione sicura e non siano contaminate da metalli pesanti o sostanze dannose presenti nell’ambiente.
Lumache: benefici e le controindicazioni, quando e quante mangiarne
Tra i vantaggi del consumare le lumache ci sono certamente i valori nutrizionali. Sono un’ottima fonte proteica di altà qualità ed hanno un basso contenuto di grassi e quelli presenti, sono gli Omega 3, acidi grassi salutari.
Contengono anche sali minerali come ferro, zinco, magnesio e un buon livello di vitamina B12. Nelle lumache sono presenti anche antiossidanti come il glutatione e in generale si può dire che rientrano perfettamente all’interno di una dieta sana ed equilibrata. Ci sono però anche degli svantaggi, o meglio, delle controindicazioni. Le lumache non possono essere consumate da coloro che ne sono allergici. Infatti possono verificarsi reazioni che comportano prurito, eruzioni cutanee e nei casi gravi anche gonfiore e difficoltà respiratorie.
C’è poi il problema dell’accumulo di metalli pesanti come il piombo e il cadmio, che può accadere se vengono a contatto con terreno e acque che li contengono. Inoltre questi molluschi possono essere vettori di batteri e parassiti anche di alcuni particolarmente pericolosi come l’ Angiostronylus cantonensis, che provoca la meningite eosinofila. Bisogna evitare di mangiare le lumache nei mesi che vanno da marzo a settembre e in regioni come la Lombardia c’è l’espresso divieto di raccoglierle durante questo periodo dell’anno, soprattutto le Helix e le Canatreus anche per il rischio di estinzione in cui si trovano.
È essenziale inoltre non mangiare le lumache crude ma cucinarle sempre. Questo perché evita il pericolo della contaminazione di parassiti. Per quanto riguarda la quantità di lumache consigliate durante un pasto bisogna considerare come è composto il pranzo, cioè quali sono e quanto caloriche le altre portate. Gli esperti affermano che si possano consumare fino a 500 g di lumache in un pasto, quantità calcolata con il peso dei gusci per cui il quantitativo effettivo di mollusco da mangiare è in proporzione almeno la metà.
Infine è fondamentale un’accurata pulizia eliminando ogni residuo di terra e ogni impurità prima di procedere alla cottura nelle varie ricette che le vedono protagoniste come alimento succulento e godurioso.
Parole di Romana Cordova
Laureata in Lettere moderne e specializzata come docente di lingua italiana a stranieri amo scrivere e occuparmi di lifestyle con particolare riferimento all'ambito della gastronomia. Sono autrice di un libro di cucina e tradizioni cattoliche, tema che per diversi anni ho approfondito anche in una trasmissione radiofonica.