Di Francesca Petriccione | 21 Ottobre 2023
Ristoranti stellati, la verità dietro la menzogna. Nascondono un segreto inquietante, qualcosa che nessuno vorrebbe conoscere..una scomoda verità
Ogni chef nella propria vita, dopo aver fatto la gavetta desidera realizzare il sogno di aprire un ristorante, e perché no arrivare alle vette più alte con l’attribuzione della stella Michelin. Un percorso difficile, psicologicamente stressante ma che a lungo andare può dare i suoi frutti. Ma a che costo? Purtroppo, ancora oggi nei ristoranti stellati ci sono situazioni di sfruttamento che non tutti però hanno la forza di denunciare. Per ambizione o semplicemente per non perdere l’opportunità di far parte di una grande e rinomata brigata.
Dietro al lusso e alle cucine di questi ristoranti ci sono storie di sfruttamento, lavoro non retribuito adeguatamente e il “fuori busta” che non manca mai. Una questione sollevata dal caso Noma, riconosciuto come il ristorante migliore del mondo, a Copenaghen. I riflettori si sono accesi sopratutto, alla situazione dei membri dello staff che pur di cogliere l’occasione di lavorare in cucine stellate, lo fanno gratis. Questo è quanto accade all’estero, ed in Italia?
Ristoranti stellati, staff sfruttato e senza retribuzione solo per poter cogliere ” l’occasione”
Anche in Italia la situazione è analoga. Alessandro Borghese, celebre chef noto per la conduzione di 4 ristoranti e per il successo dei suoi ristoranti ha fatto emergere una simile polemica. Durante una delle sue interviste ha dichiarato che per apprendere non sempre sia necessario essere pagati. Il che si traduce in uno sfruttamento di ore di lavoro, senza salario o con un minimo non dignitoso per la categoria. Per comprendere al meglio un giovane ragazzo cuoco, Alex (nome di fantasia), ha lasciato la sua dichiarazione in merito alla situazione che si aggira nei ristoranti stellati italiani.
La sua gavetta è cominciata in un ristorante con un stella Michelin. Pagato meno di 4 euro l’ora, con un contratto dichiarato a 600 euro per 20 ore. Ma la realtà è stata ben diversa: 14 ore di lavoro, lavorando 6 giorni su 7 e ricevere altri 600 euro completamente “in nero“. La seconda esperienza è stata analoga, in un’altro ristorante importante, con la differenza che veniva pagato 5,20 euro all’ora per un totale di 1500 euro. Ma non è solo una questione di ore di lavoro, che vanno oltre ciò che il contratto dichiara, ma anche la pressione psicologica è molto alta e difficile da gestire. Nelle cucine tende a regnare una sorta di gerarchia volta a schiacciare i nuovi arrivati. Pratica ormai consolidata in ogni brigata.
Un’altro chef e scrittore, Lorenzo Lucarelli ha spiegato che i ristoranti stellati in realtà non hanno un grande fatturato, e che le spese per la stella Michelin sono molto elevati e vanno a pressare ulteriormente l’intero staff. Dietro ogni ristorante si nascondono verità spiacevoli, fatte di gerarchia e sfruttamento, ormai radicate in questo settore, che difficilmente si potranno cambiare in futuro.
Parole di Francesca Petriccione
Sono Francesca Petriccione , nata a Napoli il 7/4/94. Dopo il diploma scientifico, e alcuni corsi editoriali e giornalistici inerenti alla scuola, ho svolto diversi lavori. Tra cui assistente di un giornale locale. Nel 2021 mi sono certificata come Social media manager ed ho iniziato il mio lavoro presso diverse redazioni come redattrice, fino ad oggi spaziando in diversi argomenti.