Di Kati Irrente | 10 Ottobre 2023
Il caffè del futuro potrebbe uscire dai laboratori scientifici dopo essere stato in vitro: ecco i risultati di una ricerca molto promettente.
Sappiamo che il cambiamento climatico sta mettendo a rischio tantissime specie viventi sul nostro pianeta. Le temperature molto elevate, gli allagamenti dovuti a precipitazioni sempre più abbondanti e violente circoscritte in un breve lasso di tempo, gli incendi: sono tutti fattori che destabilizzano l’equilibrio degli ecosistemi
Non solo gli animali ma anche i vegetali sono a rischio estinzione. Gli esperti hanno lanciato di recente l’allarme sul caffè, che è una delle colture minacciate dalla crisi climatica. In un futuro nemmeno troppo lontano, se la tendenza non si inverte, potremmo essere costretti a dire addio alla tanto amata tazzina di caffè. Ma la ricerca non si ferma ed è nato il caffè sintetico.
Il caffè sintetico: ecco come viene prodotto
L’allarme sul caffè in estinzione è ormai cosa nota, purtroppo non c’è solo la crisi climatica con cui dover fare i conti, ma anche la sempre più crescente richiesta di caffè nel mondo. Una richiesta che porta i coltivatori a spingere per la deforestazione in modo da poter avere più ettari di terreno coltivabile.
I produttori di alimenti e bevande che usano il caffè come materia prima dei loro prodotti stanno studiando metodi innovativi per poter approvvigionarsi di caffè senza andare a danneggiare l’ambiente. Così finanziano la ricerca di metodi più sostenibili e tecnologici per creare del caffè in laboratorio.
Una sorta di caffè coltivato in vitro da cellule vegetali. Un po’ analogamente a quanto accade con la carne coltivata. A fare passi da gigante nella ricerca sul caffè coltivato in laboratorio è il centro di ricerca VTT Technical Research Centre, che non è un istituto privato ma è di proprietà dello Stato finlandese. In sostanza per ricavare il caffè gli scienziati partono da cellule vegetali ricavate da un campione di pianta. Le pongono all’interno dei bioreattori per favorirne la crescita. Si passa poi alla fase di tostatura in forno e si usa il caffè coltivato come un normale caffè.
Chi ha provato la bevanda ricavata dal caffè coltivato in laboratorio dice che il sapore ricorda quello della tradizionale tazzina, ma ci sono ampi margini di miglioramento.
In definitiva, la riflessione a cui si arriva è questa: se si potesse usare il caffè coltivato in laboratorio per soddisfare la richiesta di caffè convenzionale di qualità bassa, i produttori potrebbero concentrarsi solo su quello di alta qualità, diminuendo lo sfruttamento delle risorse ambientali.
Parole di Kati Irrente
Giornalista poliedrica scrivo per il web dal 2008. Sono appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d’autore.