Di Giulia Belotti | 25 Agosto 2023
Nessuna buona notizia per i venditori di pesce: tutto il pescato proveniente da questa zona è stato dichiarato illegale. Ecco qual è
In Italia, così come in tutti i paesi affacciati sul Mediterraneo, il pesce fa parte della cucina, soprattutto nelle sue ricette tradizionali. Chi di noi non si è mai gustato un buon piatto di spaghetti alle vongole o un’ottima grigliata di pesce, in vacanza al mare? Nelle ultime ore, però, si è diffusa una brutta notizia per i pescivendoli: quello che proviene da questa zona è illegale.
Poiché il pesce proviene dal mare, basta una contaminazione delle acque in cui vive per renderlo non sicuro per l’uomo e quindi inadatto al consumo. È proprio questo quanto è accaduto in questa zona: a causa delle analisi sulle acque, è stato annunciato quanto stiamo per svelarvi. La preoccupazione è massima.
Pesce contaminato, è vietato consumarlo: allarme
Fortunatamente non stiamo parlando delle acque della nostra bella Italia, eppure quella qui coinvolta è una zona dove di pesce se ne pesca parecchio e, soprattutto, lo si commercia in tutto il mondo. Il motivo del divieto di cui vi stiamo parlando è da ricercare in uno sversamento di acqua contaminata nelle acque nelle quali si effettua la pesca: ecco qual è la situazione.
Siamo in Giappone, patria del sushi e del pesce crudo. Proprio qui, nei giorni scorsi lo stato ha iniziato a rilasciare nell’Oceano Pacifico l’acqua radioattiva trattata che proviene dalla centrale di Fukushima ormai distrutta. Per questo motivo, la Cina ha annunciato un divieto immediato su tutti i prodotti ittici provenienti dal Giappone, in quanto estremamente preoccupata del rischio di contaminazione radioattiva.
Per quanto lo scarico di queste acque sia fondamentale nel processo di smantellamento dell’impianto (distrutto nel 2011 da uno tsunami) e sia stato approvato un mese fa dall’organismo di vigilanza nucleare delle Nazioni Unite, la Cina ha ribadito la sua opposizione a quanto sta accadendo. Di fatto, la Cina accusa il Giappone di non avere alcuna prova della sicurezza delle sue acque, che però risponde accusando la Cina di diffondere informazioni scientificamente infondate. Secondo il ministro dell’Industria giapponese Yasutoshi Nishimura, nei prossimi giorni il governo chiederà alla Cina di revocare tale divieto di importazione.
Il mercato dell’esportazione del pesce giapponese verso la Cina è infatti ingente: solo nel 2022 ha generato profitti per un valore di circa 600 milioni di dollari: se il divieto non venisse revocato, per l’economia giapponese sarebbe una perdita enorme.
Parole di Giulia Belotti