Di Rosa Liccardo | 27 Luglio 2023
Conosci le superstizioni legate al caffè? Ecco cosa c’è da sapere sul malocchio e sulla tradizione legata a questa antica bevanda!
Napoli è rinomata per molte cose: la sua cultura, la sua storia, la sua cucina e, naturalmente, il caffè. Il caffè napoletano è una tradizione radicata nel tessuto sociale della città, un rituale quotidiano che unisce le persone e crea una vera e propria esperienza sensoriale. La città partenopea è anche conosciuta per la sua credenza nel malocchio. Si crede che il malocchio sia causato da uno sguardo invidioso o malevolo di una persona, che può causare sfortuna, malattia o altri eventi negativi nella vita di chi viene colpito. Questa credenza è presente in diverse culture e ha assunto forme diverse in tutto il mondo.
Secondo Michele Sergio, esperto di storia partenopea e proprietario del Gambrinus, un famoso bar situato in piazza del Plebiscito, la storia del caffè a Napoli è avvolta da leggende e credenze popolari. Nel corso del XVIII secolo, il caffè iniziò a diffondersi a Napoli, grazie anche all’influenza della regina Maria Carolina, che lo offriva abitualmente ai suoi ospiti durante le feste. Tuttavia, per il popolo napoletano, questa bevanda era vista con sospetto e timore. Era una bevanda nera come il male e si credeva che il caffè fosse una bevanda del diavolo, poiché chi lo consumava spesso faceva fatica ad addormentarsi. Proprio da queste paure e superstizioni intorno al caffè sono nati numerosi miti e leggende che ancora oggi circolano a Napoli.
I 5 poteri del caffè secondo la tradizione
Il caffè – afferma Michele Sergio – è l’unica bevanda che ha guadagnato un posto prestigioso nella Smorfia napoletana. In effetti, sono numerosi i numeri associati al caffè: da solo, il caffè rappresenta il 42, mentre sognare di berlo si traduce nel numero 90. Offrirlo corrisponde al numero 35, prepararlo al numero 52, macinarlo al numero 13 e venderlo o acquistarlo al numero 79. Ancora oggi, a Napoli, esistono persone considerate in grado di fornire i numeri giusti su cui puntare.
Un’altra credenza riguarda l’amore. Un tempo, gli incontri tra potenziali fidanzati erano organizzati all’interno delle case, e le famiglie delle ragazze accoglievano i loro pretendenti con una tazza di caffè. Tuttavia, c’era un segreto nascosto dietro questo rito: le aspiranti spose, desiderando aggraziare il cuore dei loro pretendenti, aggiungevano alle tazzine lacrime o addirittura sangue. Incredibilmente, non avevano paura di essere scoperte, poiché il sapore intenso del caffè riusciva a nascondere ogni traccia.
Proprio per questa ragione, il caffè era spesso utilizzato anche per sciogliere veleni. In passato, il caffè veniva utilizzato come un’arma silenziosa per eliminare avversari o nemici, poiché il suo gusto sovrastante mascherava completamente il sapore amaro e tossico delle sostanze letali.
Il caffè, oltre ad essere una deliziosa bevanda che delizia il palato, può essere anche un’antica forma di divinazione. Questa pratica, conosciuta come caffeomanzia o lettura del caffè, è ampiamente diffusa in varie culture e tradizioni. La caffeomanzia si basa sulla lettura dei residui di caffè lasciati sul fondo della tazzina dopo aver consumato la bevanda. L’interpretazione di questi residui può fornire dettagli preziosi sulla vita di una persona. Le abili fattucchiere napoletane erano in grado di decifrare queste tracce e fornire previsioni accurate e consigli su questioni personali, amore, lavoro e altro ancora.
Nonostante i cambiamenti dei tempi, l’eredità della tradizione di leggere i fondi del caffè a scopo divinatorio vive ancora oggi. Anche se la pratica potrebbe non essere così diffusa come un tempo, ci sono ancora persone che si rivolgono alle esperte nel campo per cercare risposte sul futuro.
Un’ulteriore usanza è quella del primo cliente. Nell’ambiente dei bar, il primo cliente che paga rappresenta un segno di buon auspicio per l’intera giornata lavorativa. È considerato un momento critico e significativo per il barista, poiché segna l’inizio ufficiale della sua attività. Fino a quel momento, il barista evita di consumare il proprio caffè, temendo che ciò possa portare sfortuna e influire negativamente sulle attività del bar.
Come tante altre tradizioni napoletane, questa usanza del primo caffè è stata trasmessa di generazione in generazione oralmente. I baristi napoletani seguono scrupolosamente questa pratica, rispettando la credenza che bere il caffè prima dell’arrivo del primo cliente pagante possa portare cattiva sorte. È una tradizione radicata che viene rispettata e osservata religiosamente.
Infine, la tradizione napoletana vuole che, quando una famiglia è in lutto, i parenti e gli amici portino in dono caffè e zucchero durante la veglia funebre. Questo gesto rappresenta un atto di solidarietà e sostegno verso coloro che stanno affrontando il dolore della perdita. Il caffè e lo zucchero sono simboli di energia e dolcezza, offrendo una speranza di affrontare il periodo di lutto con rinnovata forza interiore.
Il caffè, con il suo aroma intenso e il suo gusto vigoroso, è spesso associato all’energia e al risveglio delle forze vitali. Nella tradizione napoletana, si crede che il caffè possa fornire un sostegno necessario durante il periodo di lutto, aiutando a ritrovare la vitalità e la forza per affrontare la difficile esperienza della perdita.
Il caffè a Napoli è un elemento imprescindibile dalla vita quotidiana dei suoi abitanti. Le leggende e i miti che circondano questa bevanda ne aumentano il fascino e contribuiscono a mantenere viva la tradizione caffettiera napoletana. Che tu creda alle leggende o meno, provare un autentico caffè napoletano sarà un’esperienza indimenticabile.
Parole di Rosa Liccardo