Di Kati Irrente | 21 Maggio 2023
Gli amanti del caffè sono già preoccupati perché tra qualche anno potrebbero non poter più bere la loro bevanda preferita: il motivo é veramente incredibile.
Sono anni che se ne parla con sempre maggiore allarme, il caffè è tra gli alimenti a cui potremmo dire addio in un futuro abbastanza vicino. Purtroppo quello che qualche anno fa sembrava solo una brutta e pessimistica previsione dei ricercatori sul campo, ora sembra proprio essere un inesorabile destino. Con molta probabilità dovremo abituarci all’idea di non poter più bere il caffè a colazione o dopo pranzo.
Insomma, gli esperti non ci lasciano davvero molte speranze. Il rischio di non poter più godere di una tazza di caffè, che sia ristretto, doppio, lungo o miscelato nel latte, è davvero concreta. Ma quali sono i motivi che stanno alla base di questo rischio? I frutti della pianta del caffè soffrono per diverse cause, e tutti i tipi di caffè ne sono minacciate. Siano esse di qualità arabica o robusta.
Il caffè è in via di estinzione
Così come capita a diversi animali sul pianeta, anche la pianta del caffè può essere considerata in via di estinzione. Il motivo è da ricercare prima di tutto nel cambiamento climatico che provoca disastri ambientali che vanno a danneggiare le diverse varietà selvatiche di caffè presenti nel mondo. Ma non solo. La maggior parte delle piante di caffè hanno anche altri due nemici letali: i parassiti e la deforestazione.
Le temperature che stanno aumentando anno dopo anno e le conseguenze ambientali derivanti proprio dal loro innalzamento a livello globale sta già portando ad una drastica diminuzione delle coltivazioni in Paesi che storicamente si basano sull’economia prodotta dalla commercializzazione del caffè. Parliamo di Paesi del Sud America ma anche di Africa e Asia che subiscono i danni dei cambiamenti climatici come le temperature altissime oltre i 45 gradi, le piogge più abbondanti, le alluvioni, la siccità e l’aumento dei parassiti.
In particolare va detto che le due varietà maggiormente commercializzate sono molto sensibili agli agenti esterni. L’arabica (Coffea arabica) soffre molto le alte temperature, mentre la robusta (Coffea canephora) non sopporta l’aridità del terreno. Insomma, entro il 2080/2100, circa il 60% del caffè che oggi abbiamo la fortuna di poter raccogliere, tostare e trasformare in bevanda o in ingrediente per fare le più svariate ricette dolci con il caffè non esisterà più.
La soluzione di questo problema dovrebbe interessare anche i Paesi che lo consumano, oltre a quelli che lo producono. Ma se le cose continuano così come stiamo vedendo in questi anni, il caffè entrerà a breve nella lista dei cibi più costosi del mondo che solo i ricchi potranno permettersi di consumare. Almeno fino a che ci sarà qualche pianta scampata al rischio di estinzione.
Parole di Kati Irrente
Giornalista poliedrica scrivo per il web dal 2008. Sono appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d’autore.