Schita

schita

  • facile
  • 10 minuti
  • 6 Persone
  • 90/porzione

La schita è una sorta di frittella tradizionale della cucina lombarda, in particolare dell’Oltrepò Pavese. È una ricetta povera che ha bisogno solo di pochi e semplici ingredienti per essere realizzata. Infatti questa focaccia si realizza con acqua e farina, sale o zucchero a seconda se si vuole ottenere un risultato dolce o salato, e strutto. Questo ingrediente, che in tempi recenti viene spesso sostituito con olio, serve per la cottura in padella. A prima vista la schita potrebbe sembrare una crepes, ma vista l’assenza di uova il risultato è molto diverso. Andiamo a vedere come fare la schita, anche conosciuta come cola, farsùla o paradèla.

Ingredienti

  • farina 200 gr
  • acqua 100 ml
  • sale qb
  • strutto (o olio) qb

Preparazione

  1. Versate la farina in una ciotola, unite qualche pizzico di sale (o lo zucchero se la volete dolce) e lentamente anche l’acqua a filo, continuando a mescolare per evitare la formazione di grumi.

  2. Una volta creata la pastella per la schita, che deve essere abbastanza densa, preparate la padella.

  3. Mettete due cucchiai di strutto (oppure olio) in una padella di 20 centimetri di diametro e fate scaldare.

  4. Versate mezzo mestolo di pastella e girate la padella in modo da distribuire uniformemente la pastella sul fondo. La schita deve risultare il più sottile possibile.

  5. Fate dorare la schita da entrambi i lati, girandola. Una volta cotta adagiatela su carta da cucina per eliminare l’accesso di unto.

La ricetta originale della schita dell’Oltrepò pavese

La schita è una ricetta della cucina povera tramandata nei secoli, nata per risolvere il problema della mancanza di pane lievitato da parte dei contadini durante il Medio Evo. Tramandata di generazione in generazione, la ricetta è arrivata fino a noi intatta. Per salvaguardare la tradizione ogni anno viene organizzata una sagra ed è nato anche un sito a lei dedicato. In questo video vengono svelati i segreti per fare la schita perfetta! Per apprezzare al meglio la Schita dell’Oltrepò pavese si può gustare da sola, proprio come una focaccia, oppure farcita con salumi locali o formaggi, o al posto del pane per accompagnare qualsiasi tipo di piatto tipico. Per chi ama la variante dolce si può arricchire con marmellata o semplicemente spolverata con dello zucchero.

Parole di Kati Irrente

Giornalista poliedrica scrivo per il web dal 2008. Sono appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d’autore.

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