Di Redazione Buttalapasta | 28 Luglio 2020
Impastare gli ingredienti per ottenere un’ottima pizza fatta in casa può dare un enorme senso di soddisfazione, per un risultato che non ha nulla da invidiare alle migliori pizzerie presenti sul nostro territorio.
Senza un’adeguata conoscenza delle materie prime, però, il risultato può essere un prodotto poco digeribile, che tende a far avvertire uno sgradevole senso di gonfiore: meglio, quindi, partire innanzitutto da una buona farina.
La classica farina raffinata di tipo 00 è quella che si usa maggiormente ma è anche quella che ha un quantitativo minore di nutrienti nobili, perché eliminati in fase di lavorazione del grano.
Farina di Kamut: proprietà ed elementi nutritivi
Diverso è il discorso per le farine integrali e setacciate, come quelle di kamut, che mantengono il loro tasso originario di fibre, vitamine,proteine e sali minerali.
In tal senso, è possibile trovare prodotti di prima qualità anche online. Ad esempio, si può acquistare farina di kamut su Tibiona.it, un portale specializzato nella vendita di farine salutari di diverse tipologie, spesso introvabili nei negozi tradizionali.
La farina di kamut consente di fare impasti per pizza davvero eccellenti ma, soprattutto, estremamente proteici e digeribili. Questa varietà di grano di antiche origini egiziane, infatti, può contenere fino a 14 grammi di proteine per ogni etto di farina e pochissimi grassi.
Partire da un impasto proteico significa avere, come già accennato, il giusto apporto di fibre, che sono indispensabili per sintetizzare gli zuccheri nel sangue e mantenere il corretto indice glicemico. I preparati proteici sono molto apprezzati sia dai vegani, che trovano nei cereali e nei legumi la loro fonte principale di ferro, vitamina E, magnesio, zinco e proteine, che da coloro i quali desiderano prodotti sani e dal sapore più ricco.
Naturalmente si può anche decidere di realizzare un impasto proteico per pizze impiegando farine differenti, con diversi gradi di macinazione o persino mixandole con la normale 00. Come si può facilmente dedurre, più è alta la percentuale di farina integrale o setacciata, maggiore sarà la percentuale di proteine, fibre e nutrienti importanti.
L’importanza dell’impasto per una pizza leggera e digeribile
La procedura per creare un impasto proteico non si discosta molto da quella che si fa con la farina tradizionale: occorre lavorarlo correttamente, scegliendo se impiegare il lievito madre oppure quello di birra.
Nel primo caso, i tempi per la lievitazione saranno più lunghi, perché la miscela di acqua e farina andrà rimpastata e nuovamente lavorata a intervalli regolari, mentre nel secondo caso basteranno poche ore perché il volume raggiunga le dimensioni sufficienti per essere poi steso.
Occorre anche ricordare che gli impasti a lunga lievitazione (12/24 ore, in media) risultano sempre più digeribili, perché di fatto essa avviene interamente prima della cottura della pizza, assicurando una perfetta assimilabilità al tratto gastrointestinale.
Dopo aver realizzato l’impasto, dovrà essere coperto e conservato in un luogo asciutto per favorirne la lievitazione. Una volta che questo avrà raddoppiato il suo volume, andrà steso a seconda dei propri gusti, per realizzare per esempio una pizza alta come quella napoletana, oppure una bassa e croccante, e infine dovrà essere condito prima di essere infornato.
La pizza proteica casalinga, per essere ben cotta, dovrà essere messa in forno già preriscaldato ad almeno 200 gradi: un modello statico la renderà asciutta e croccante, mentre uno ventilato assicurerà una crosta ben cotta ma un interno più soffice in corrispondenza del condimento.
Leggi anche: Pizza al kamut, la ricetta
Parole di Redazione Buttalapasta